Scritto da: Adriana De Nichilo
Le temperature si alzano a livelli record e nel contempo la mia pressione si abbassa inesorabilmente, rallentandomi sia nel lavoro che nelle attività all’aria aperta. Mi sembra quindi che l’argomento di oggi calzi a pennello con gli effetti del cambio climatico che stiamo vivendo in questi giorni.
Chi di voi ha mai sentito parlare di biolaghi e conosce le differenze con una classica piscina?
Il biolago o biopiscina si configura come un vero e proprio giardino acquatico nel quale coesistono in simbiosi due aree di pari estensione: una dedicata alla balneazione e una destinata ad accogliere diverse varietà di piante acquatiche. Queste ultime, messe a dimora nella maniera corretta, consentono il filtraggio dell’acqua garantendone trasparenza e qualità durante tutto l’anno.
La depurazione dell’acqua è praticabile senza l’uso di cloro o di altre sostanze chimiche che nelle piscine normali sono necessarie a disinfettare l’acqua.
La compresenza di vegetazione e acqua contribuisce a migliorare l’estetica della piscina e nello stesso tempo ad attirare animali quali farfalle, libellule, rane, rondini etc… che rendono questo spazio vivo e dinamico.
Nel caso qualcuno se lo stesse chiedendo, ci tengo a sottolineare che molti di questi simpatici animaletti hanno un’azione di contrasto alle zanzare che pertanto non sono in grado di sopravvivere.
Qui di seguito vi mostro un progetto di biolago per una villa con ampio giardino ad Oleggio Castello.
Ho scelto di dare al nuovo specchio d’acqua una forma di tipo rettangolare in coerenza con i tracciati già presenti sull’area. Inoltre ho scelto di posizionare la parte balneabile in una zona di maggiore visibilità per chi arriva dall’accesso principale. Le piante acquatiche e arbustive retrostanti andranno a creare una quinta vegetale che si rifletterà nello specchio d’acqua creando a mio avviso un effetto molto suggestivo.
Il biolago è diviso in vasche di altezza variabile a seconda della funzione e delle specie vegetali ospitate.
Vi riporto in fondo all’articolo alcuni disegni costruttivi tratti dal libro Constructing landscape di Astrid Zimmermann dove vengono mostrate alcune delle specie acquatiche messe a dimora alle diverse profondità.
Dal momento che si genera un equilibrio biologico tra la parte balneabile e quella filtrante, non sarà necessario svuotare o coprire le vasche durante il periodo invernale.
La struttura della piscina non sarà realizzata in cemento armato ma in legno di larice, opportunamente distanziato dal terreno attraverso un telo protettivo. Un cordolo in pietra locale servirà a definire il bordo delle vasche. Per prendere il sole ho pensato di realizzare una semplice piattaforma in legno appoggiata sul terreno, esposta a sud.
Nella fase esecutiva si cercherà di usare il più possibile materiali locali, con una particolare attenzione all’impatto ambientale relativo a produzione e smaltimento.
Il progetto prevede ulteriori opere di mitigazione e miglioramento degli spazi di pertinenza attraverso l’inserimento di specie arbustive nelle aree circostanti il biolago. Con il supporto dell’agronomo sarà possibile studiare la posizione delle piante in modo da dare vita ad una vegetazione dinamica che muta con il cambio delle stagioni.
Immagino che dopo aver letto l’articolo stiate pensando come me di fare un bel tuffo nel biolago! Ahimè per ora non è possibile ma potete farmi sapere cosa ne pensate e se vi piacerebbe averne uno nel vostro giardino.
A presto!