Scritto da: Adriana De Nichilo
Si è appena conclusa la sessantesima edizione del Salone del Mobile e ammetto di essermi sentita entusiasta all’idea di tornare a macinare chilometri tra i numerosi padiglioni di Rho fiera.
Dopo il fermo della pandemia avevo la curiosità di toccare con mano lo stato dell’arte ma soprattutto valutare se i miei gusti e inclinazioni avessero subito dei cambiamenti o al contrario delle conferme. Ho affrontato la visita senza troppe pretese, facendomi guidare dall’istinto: le sorprese non sono mancate.
Prima tappa del tour è stata la sezione dedicata all’arredo bagno dove ho trovato delle conferme ai miei gusti per questo speciale spazio della casa:
- mobili portalavabo in gres e legno dotati di vani portaoggetti per organizzare lo spazio (ancora meglio se con due cassetti separati per lei e per lui);
- specchi dotati di retroilluminazione che creano l’effetto di profondità sulla parete retrostante;
- sanitari sospesi che trasmettono un senso di leggerezza e danno l’impressione di uno spazio più grande (interessanti anche le nuove finiture colorate proposte da molte aziende).
Tutti gli stand erano curati nei minimi dettagli e le luci hanno contributo a creare un’atmosfera di privacy e relax. L’ambiente bagno infatti non è più da intendersi esclusivamente come spazio di servizio ma piuttosto come uno spazio dove rigenerarsi e coccolarsi.
Dando uno sguardo alla rubinetteria ho trovato interessanti le proposte alternative per i miscelatori: da un lato una linea che punta al minimalismo, dall’altro modelli più elaborati adatti a contesti storici di particolare pregio. La combinazione di rubinetto e lavabo in acciaio spazzolato mi ha sorpreso: uno stile coerente e di carattere, quasi un po’ industriale.
Passando all’arredo e ai suoi complementi ho apprezzato particolarmente le aziende che utilizzano il legno come materia prima e che danno spazio a tecniche artigianali di falegnameria nel loro ciclo di produzione: incastri a coda di rondine senza l’uso di colle, intagli dall’effetto organico ottenuti con l’uso degli scalpelli, trattamenti e finiture che non rilasciano sostanze dannose per l’uomo.
Anche gli ambienti giorno e cucina hanno riservato per me spunti e idee di progetto: numerose sono le proposte di divani e poltrone dai toni neutri, resi dinamici sia visivamente che al tatto grazie ad un attento studio delle tappezzerie. Nelle cucine dominano i materiali naturali, le finiture materiche e minimali.
All’interno del padiglione Design with Nature dello studio di Mario Cucinella, il Salone del Mobile ha offerto occasioni di confronto sull’uso dei materiali da costruzione, sulla loro durabilità e possibilità di riuso nel tempo.
Si sono distinte soprattutto quelle aziende che hanno saputo riflettere sugli attuali stili di vita e investire in ricerca e sostenibilità, entrambi ingredienti fondamentali per portarci verso quella che ormai si definisce economia circolare.